Nadia

Nadia Toffa è nata a Brescia nel 1979.
Dopo quattro anni di gavetta nella televisione locale della sua città, Retebrescia, nel 2009 diventa un’inviata del programma televisivo “Le Iene”, per cui ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro. Le inchieste più importanti che ha realizzato riguardano le truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, la proliferazione delle sale slot in Italia, la pedofilia online, la diffusione dell’HIV, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile.
Nell’autunno del 2015 è alla guida del talk show “Open space”, in prima serata su Italia 1 e nello stesso anno vince il premio Internazionale Ischia di Giornalismo come migliore giornalista televisiva per un coraggioso servizio sulle donne rapite dall’Isis.
Dal 2017 lottava con il cancro non nascondendo la malattia, anzi raccontandola come “occasione di rinascita” e motivo di speranza, infondendo coraggio a tanti malati.
Nel 2018 vince il Premio Giornalistico Internazionale Marco Lucchetta per un’inchiesta sulla prostituzione minorile a Bari e le è stata conferita la cittadinanza onoraria di Taranto, per il supporto nella raccolta fondi a favore del reparto di oncologia pediatrica.
Ha pubblicato nel 2014 il libro “Quando il gioco si fa duro” (Rizzoli), sul fenomeno dell’azzardopatia in Italia, nel 2018 “Fiorire d’inverno” (Mondadori), sulla sua malattia e nel 2019 è uscito postumo “Non fate i bravi” una raccolta di testi inediti da lei scritti nei suoi ultimi mesi di vita.
Si è spenta dopo una lunga battaglia il 13 agosto 2019.
Dopo la sua morte grazie a una petizione spontanea online che ha raccolto più di centomila firme, è stato deciso che il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto porterà il suo nome.
Nel dicembre 2019 nasce la Fondazione Nadia Toffa e Brescia le tributa il più alto riconoscimento della città: il Grosso D’Oro.

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