Fondazione Nadia Toffa dona 15mila euro all’opera di don Maurizio Patriciello, il prete della Terra dei Fuochi



Lo sappiamo bene: non è sufficiente che giornali o TV smettano di parlare per ritenere risolto un caso. Nadia, con il suo impegno professionale ed umano, sapeva però quanto mantenere accesa la luce su ingiustizie e soprusi fosse fondamentale per non far scemare l’attenzione della comunità, dell’opinione pubblica. Il suo era un impegno rivolto alle coscienze, dei coinvolti come dei lontani. E lo faceva anche raccontando, con un approccio empatico ed emotivo, le storie di chi votava la propria vita ad una missione. Ad un obiettivo più alto, al bene comune. Quanto lavoro ha svolto Nadia per mostrare la missione di don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, padre spirituale della gente della Terra dei Fuochi, quella nata e cresciuta nel fumo acre, imbrigliata nelle catene di malapolitica, corruzione e camorra. Lo stesso religioso aveva anche accompagnato Nadia, nel giorno della partenza del suo ultimo viaggio.

La Fondazione Nadia Toffa è nata per seguire le sue orme, per farsi promotrice delle sue stesse battaglie. Lo fa con i propri strumenti: aiuti concreti dove, anche nel buio di riflettori spenti, si consuma ancora lo stesso dramma. A don Maurizio Patriciello sono stati donati 15mila euro, in sostegno della sua opera nelle comunità di quella terra: 90 comuni nelle province di Napoli e Caserta, per un totale di poco meno di 3 milioni di abitanti (ISTAT 2014). Una donazione che, inoltre, possa aiutare la ricerca contro il cancro, in un Paese, il nostro, nel quale la correlazione tra neoplasie e inquinamento continua ad essere un tortuoso percorso ad ostacoli. 

Ci impegniamo perchè i roghi e gli sversamenti non si sono (mai) interrotti. Nemmeno la pandemia è riuscita a fermarli. Nel primo trimestre del 2021 ne sono stati censiti 270, dei quali 27 in provincia di Caserta e 243 in quella di Napoli (fonte Avvenire). E, con loro, non si è mai spento l’impegno di don Maurizio Patriciello, della sua voce che, più forte di ogni paura, continua a denunciare l’abietta violenza con cui la malavita intossica da decenni quelle terre e quelle genti. Una missione che conduce da sempre: dalla sua chiesa di Caivano, dalle strade. Abbracciato dalla riconoscenza, dall’affetto e dalla speranza che tutto, un giorno, possa cambiare.